Congresso internazionale

"UN'OPPORTUNITA' PER TUTTI"

Bellinzona, 26-27 maggio 2000


Gentili signore, egregi signori,
il Consiglio di Stato ha colto le parole chiave di questo congresso. Ha voluto innanzitutto partecipare e coinvolgere.

Il Consiglio di Stato è preoccupato per l'incidenza del suicidio fra le cause di morte, crescente fra i giovani, spaventosamente alta fra gli anziani.
Le statistiche sottostimano la realtà sia per quanto riguarda il numero di suicidi, sia per i casi di tentativi di suicidio.
Di fronte a questa realtà, alla complessità e alla molteplicità delle cause che possono indurre una persona a rinunciare a vivere, la nostra autorità politica ha il dovere morale di accompagnare i propri cittadini verso progetti di vita, di non abbandonarli nelle scelte autodistruttive
Contro i progetti distruttivi ci si sente impotenti. Ma questa impotenza la dobbiamo combattere, vincere. Dobbiamo alimentare progetti di vita, dare alle persone opportunità di sentirsi vive e partecipi.
E' un dovere morale che noi tutti abbiamo individualmente.

Il Consiglio di Stato ha approvato questa settimana i principi generali di un'azione a largo raggio di prevenzione del suicidio, a più livelli:

Questa azione avrà successo se inserita e sostenuta nelle politiche sociali settoriali che il nostro cantone ha già promosso quali obiettivi sociali (così come enunciati nella Costituzione cantonale) e programmatici (nel programma di legislatura):

Questa azione sarà concretamente attuata attraverso una rete operativa di sostegno, costituita da servizi e da figure professionali (operatori scolastici, sociali o sanitari), che lavoreranno con un approccio intersettoriale.
Questa azione dovrà essere sostenuta dalla scuola e dai servizi socio-sanitari e soprattutto da una maggiore sensibilizzazione sul tema del suicidio di tutta la popolazione ma in particolare dei familiari.
Questa azione sarà efficace se noi tutti sapremo vivere il rapporto con l'altro con umanità, dialogo, consapevolezza e solidarietà. Se noi tutti romperemo quella tendenza individualistica che sempre più riscontriamo nel nostro vivere quotidiano, per dare spazio ad un vivere sociale fondato sulla solidarietà fra le persone e fra le generazioni.
Per 14 anni sono stata magistrato dei minorenni. Ho visto ragazze e ragazzi confrontati con grandi problemi ma soprattutto scossi da piccole sconfitte quotidiane, spaesati di fronte al vuoto affettivo, ribelli nel tentativo di far breccia nell'indifferenza degli adulti. Ho letto spesso nei loro atti progetti autodistruttivi o quanto meno distruttivi della propria identità (consumo di stupefacenti, guida spericolata, aggressività fisica, vandalismo, anoressia).
I loro atti erano purtroppo segnali estremi di ricerca di aiuto per voler vivere, per voler vivere meglio. Gesti dimostrativi per farsi ascoltare, per sentirsi amati.

Oggi, come ministro della sanità e della socialità, ho il compito di salvaguardare la salute e la qualità di vita di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro età.

Leggere i dati più recenti sul suicidio e sui comportamenti suicidali mi rattrista. Deve far riflettere un tasso di suicidi quasi doppio rispetto agli Stati Uniti, in un piccolo paese come la Svizzera, un paese con un livello di benessere molto alto, dotato di uno stato sociale sviluppato, con agglomerati urbani molto contenuti, un paese con una qualità di vita sopra la media.

Il suicidio fra le prime cause di morte violenta.
Il tentativo di suicidio come terza causa di ospedalizzazione per ragazzi in età adolescenziale (e non tutti i tentativi portano a un ospedalizzazione e non tutte le ospedalizzazioni vengono registrate in base alle cause).
L'aumento dei suicidi fra gli anziani.

Questo quadro potrebbe peggiorare in un contesto economico competitivo e nel contempo emarginante, in un contesto familiare sempre meno solidale, sempre più nucleare, in un contesto generale caratterizzato da un'evoluzione più incerta, da precarietà, da valori più effimeri, dall'assenza di radici che rende più difficile l'integrazione sociale.

Desidero ringraziare l'équipe del progetto "La prevenzione del suicidio nell'adolescenza", i collaboratori dell'Organizzazione sociopsichiatrica per la raccolta dei dati epidemiologici in Ticino.
Grazie a loro siamo più consapevoli della realtà e dell'incidenza del suicidio nel nostro paese.
Desidero ringraziare anche i promotori di questo congresso:
avete contribuito alla formazione della volontà politica di intervenire a contrastare quell'oscuro malessere che può condurre a rinunciare a vivere.

Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bellinzona, 26 maggio 2000