Conferenza plenaria dei direttori delle Casse cantonali di compensazione AVS/AI/IPG a Bellinzona e a Lugano 15 e 16 giugno 2000


Gentili signore, egregi signori,
ho il piacere di portarvi il saluto del Governo ticinese.
In qualità di direttrice del Dipartimento delle opere sociali sono particolarmente interessata ad incontrarvi per uno scambio di opinioni sulla situazione e soprattutto sul futuro delle nostre più importanti assicurazioni sociali.
In occasione della vostra conferenza plenaria, è doveroso da parte dell'autorità politica esprimere un ringraziamento a voi direttori delle casse cantonali di compensazione e a tutti i vostri collaboratori per l’impegno professionale.
Io credo che proprio attraverso questo vostro impegno

Come direttori delle casse di compensazione fungete quindi da osservatorio sociale ed economico e attraverso questa posizione privilegiata potete indicare a noi politici

Oggi, la Svizzera - ma non solo - si confronta con importanti cambiamenti socio-economici che inevitabilmente metteranno alla prova anche il nostro sistema sociale.
La nuova realtà del mondo del lavoro, che sta cambiando, lo si voglia o no, ha aspetti positivi, ma per chi è un po' più fragile anche negativi. Le condizioni di lavoro si inaspriscono, l’ansia del futuro è più forte, l’insicurezza e la precarietà sono più diffuse, le differenze nei salari hanno assunto dimensioni drammatiche, l’incalzante evoluzione tecnologica è una centrifuga che emargina chi non sta al passo, la competitività esasperata incide negativamente sulla salute.
Tutto questo viene oggi riassunto nel termine "flessibilità. In questo senso la flessibilità ha un costo sociale assunto dalla collettività.
L'invecchiamento demografico, i flussi del mercato del lavoro, la massa del reddito da lavoro sono i più importanti fattori che condizionano il futuro delle nostre assicurazioni sociali e in particolare il loro finanziamento.
Parecchi cantieri sono aperti, cito i più importanti:

Non vorrei dimenticare l'accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone che ha un influsso anche sulle assicurazioni sociali. Possiamo essere orgogliosi in quanto l'AVS e l'AI sono le assicurazioni svizzere più integrate a livello europeo e che non pongono grandi problemi di coordinamento.
Non mi dilungo su questi aspetti perché parlo a un pubblico di esperti.
Tutti questi cantieri ci danno l'opportunità di adeguare la costruzione di previdenza sociale all'evoluzione della popolazione, di consolidare questa costruzione finalizzandola a coprire nuovi rischi e nuovi bisogni.
Questi cantieri di competenza federale costituiscono dei momenti politici per chiederci

In sintesi, quale costo sociale ci ricadrebbe addosso se ci lasciassimo tentare dall'immobilismo, se non avessimo la lungimiranza di modernizzare la nostra socialità.
Per rispondere a tutte queste domande dobbiamo sviluppare una visione globale dei problemi tale da captare la molteplicità dei cambiamenti che investono la nostra società e da introdurre la necessaria armonizzazione nel nostro quadro di sicurezza sociale.
La sicurezza sociale nel nostro stato federale è in parte anche competenza dei cantoni.
Il Ticino si è appena dotato di una nuova legge sull'armonizzazione delle prestazioni sociali cantonali, una normativa pionieristica, un sistema di gestione delle prestazioni sociali cantonali più semplice, più trasparente e anche meno costoso.
Nell'ambito degli assegni familiari il nostro cantone sta valutando i primi anni di applicazione della nuova legge, una legge innovativa che ha introdotto oltre all'assegno familiare di base, due altri assegni, uno per la prima infanzia, l'altro, successivo, l'assegno integrativo fino a 15 anni.
Una legge che potrebbe essere un modello per concretizzare una normativa federale in materia.
Il nostro cantone sta affrontando un'altra scelta importante: istituire o meno un'assicurazione maternità cantonale.

Personalmente credo che i Cantoni non debbano sostituirsi alla Confederazione per i redditi sostitutivi e mantenere invece la loro competenza per i redditi complementari.
Credo che la mancanza di un’assicurazione maternità resta fondamentalmente una lacuna del sistema federale di sicurezza sociale e che come tale andrà colmata al più presto.
Il cantone, i cantoni, hanno la possibilità di riaccendere un nuovo progetto attraverso l'iniziativa cantonale.
Sarà interessante conoscere la vostra opinione.
Il dibattito futuro - non solo nel nostro Paese - sarà attorno alle dimensioni dello Stato sociale e in particolare agli effetti della dimensione dello stato sociale sulla crescita economica.
Un Welfare sottodimensionato ha l’effetto di frenare la crescita economica, perché spreca risorse umane. Le nazioni più ricche e con una maggiore crescita economica sono quelle dove lo stato sociale è maggiormente sviluppato. D’altra parte però è innegabile che un Welfare sovradimensionato frena la crescita economica, perché grava sui salari.
Occorre trovare le giuste dimensioni del Welfare: soprattutto oggi non vanno sprecate risorse umane, che rappresentano la vera ricchezza delle nazioni, ma neppure si può intrattenere uno stato sociale che diventa una zavorra per la crescita economica.

Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato

Bellinzona, 15 giugno 2000