5. CORSO POST-GRADUATO DI BIOETICA
Cerimonia di consegna dei certificati
Bellinzona, 12 settembre 2000
Gentili signore, egregi
signori,
ho il gradito compito di
portare il saluto del Consiglio di Stato.
Esprimo alla Società
svizzera di etica biomedica l’apprezzamento del nostro cantone per aver scelto
ancora una volta il Ticino come sede per il quinto corso post-grado di bioetica.
Il Ticino si sta aprendo, in
particolare con la creazione dell’Università della Svizzera italiana, verso
la formazione e l’attività accademica. Numerosi congressi nazionali e
internazionali negli ultimi anni si sono tenuti in Ticino. A giorni verrà
inaugurato il nuovo istituto di ricerca biomedica.
Di queste nuove opportunità
culturali e scientifiche, il Ticino deve un doveroso ringraziamento ai numerosi
accademici ticinesi che sono divenuti personalità di riferimento, non solo nel
mondo universitario svizzero.
Ringrazio in particolare il
Prof. Alberto Bondolfi per aver sviluppato e dato continuità a questo corso di
bioetica di terzo ciclo.
Il Prof. Bondolfi è un
autorevole consulente esterno del Consiglio di Stato e del Dipartimento delle
opere sociali su temi molto complessi.
Vedendo il programma del
vostro corso ho avuto la tentazione di lasciare per qualche giorno gli impegni
istituzionali per partecipare alle vostre discussioni su importanti tematiche
del nostro tempo.
Purtroppo, non è stato
possibile. Peccato: sarebbe stato molto importante per la mia attività di
Consigliere di Stato e di Ministro della sanità.
Nel vostro corso avete
dibattuto, fra l’altro, attorno ad una questione centrale del nostro sistema
sanitario:"razionamento della
medicina? La giustizia distributiva nel sistema sanitario"
Questo quesito accompagna il
mio lavoro, è la sfida che deve affrontare ogni ministro della sanità.
In Svizzera, Confederazione
e cantoni sono confrontati a questo quesito. Non possono più rinviare l’elaborazione
di una risposta che continui a garantire l’equità di accesso alle cure a
tutti i cittadini.
Il dibattito attorno all’aumento
dei costi della salute, sinora monopolizzato attorno alla Legge sull’assicurazione
malattia, deve assumere un’altra dimensione, deve esplorare un potenziale di
razionalizzazione per scongiurare la drammaticità di un futuro razionamento.
Oggi, ad un paziente che
chiede un benessere illimitato il mercato sanitario può offrire una quantità
altrettanto illimitata di prestazioni e servizi. Il tutto è sostenuto da un
meccanismo fondato su incentivi inflazionistici sia dal lato dell’offerta che
da quello della domanda e che non spinge nessuno al risparmio. Così, pende la
spada di Damocle del razionamento.
Eticamente possiamo
permetterci di attendere il giorno in cui ad ogni spreco di risorse per
"curare" un paziente corrisponderà un ammanco di cure per un altro?
Credo di no! Credo che
dobbiamo fare tutto il possibile per evitarlo.
I politici hanno capito che
prima di pensare al razionamento, occorre trovare consistenti spazi di manovra
per combattere sprechi e diseconomie. E questi spazi ci sono!
Le assicurazioni sono
mutuali, i costi della malattia sono ripartiti socialmente. Al cittadino
dobbiamo rendere conto di quanto si è speso, ma non solo. Occorre anche
giustificare come si è speso.
Ed è questo uno dei passi
ulteriori che dobbiamo fare. Ma su questo punto cruciale si innestano conflitti:
il conflitto, per esempio, fra medico-imprenditore portato a vendere non solo
trattamenti scientificamente fondati ma anche e soprattutto "opinioni"
sotto forma di prestazioni più o meno condite di tecnologia.
Se il ruolo del medico deve
cambiare, dobbiamo anche incitare i pazienti a cambiare, cambiare nel senso di
essere consumatori responsabili di cure, pazienti più consapevoli.
Un altro passo da fare è
pertanto una diffusa azione di "empowerment" verso la popolazione.
Raccogliamo questa sfida.
Gentili signore, egregi
signori,
mi complimento con voi per
aver scelto questo corso post-grado, spero abbiate trascorso un piacevole
soggiorno in Ticino e vi auguro un buon rientro.
Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato
Bellinzona, 12 settembre 2000