Ordine dei farmacisti del canton ticino

Assemblea generale 2001
8 giugno 2001 - Ascona


Signor Presidente

gentili signore egregi signori

ho accettato con particolare piacere l'invito a partecipare a questa Assemblea perché questo è un anno di importanti cambiamenti per la farmacia svizzera e, ben inteso, per quella ticinese. Penso:

La Legge federale dei medicamenti è stata voluta essenzialmente per uniformare il controllo dei farmaci, delle aziende e dei grossisti. Il legislatore ha voluto inoltre creare una base legale eurocompatibile che ci permettesse di perfezionare gli accordi con l'estero e di evitare che in Svizzera si creassero 26 legislazioni differenti sui farmaci.

La nuova legge federale entrerà probabilmente in vigore il prossimo 1. gennaio 2002. Il nostro Dipartimento ha ricevuto in consultazione le relative Ordinanze d'applicazione, che sono state sottoposte per preavviso al vostro Ordine Cantonale.

Per la farmacia i principali cambiamenti sono i seguenti:

Nuovo sistema di remunerazione del farmacista:

Si tratta di un cambiamento radicale del sistema di fatturazione dei farmaci a carico dell'assicurazione malattia. Non entro troppo nel merito, perché credo che il tema sarà trattato dal vostro Presidente dott. Tanzi.

Ricordo inoltre che questo cambiamento - che entrerà in vigore il primo luglio - comporta delle conseguenze per il contratto di fornitura alle nostre case per anziani sovvenzionate. I miei collaboratori seguono da vicino questo tema.

Sarebbe auspicabile che il sistema attuale, che comporta vantaggi per i pazienti e le casse malati, possa sostanzialmente continuare fino alla scadenza del contratto, vale a dire fino al dicembre 2003.

La mappa del genoma umano

È una delle più importanti scoperte in campo scientifico. Il farmacista non sarà semplice spettatore di queste scoperte. Vi saranno sempre più nuovi prodotti per la cura di patologie rare e di patologie che non trovano attualmente un'adeguata risposta terapeutica. Vi informo che il DOS, in collaborazione con il Dipartimento dell'Istruzione e Cultura, ha creato una commissione per valutare l'eventuale introduzione di corsi di biotecnologia, corsi aperti anche ai farmacisti e da organizzarsi possibilmente in collaborazione con scuole svizzere o italiane. Per il momento si tratta solo di un progetto e concerne principalmente i farmacisti attivi nell’industria o nella ricerca.

Al di là di questi temi di grande rilevanza per la vostra professione ve ne sono altri di importanza minore che concernono l'organizzazione del nostro Dipartimento. Ve ne parlo brevemente perché una buona politica sanitaria presuppone un'informazione dettagliata ed una collaborazione con gli Ordini interessati:

Controlli nelle farmacie

Voi sapete dei compiti di controllo attribuiti dalla Legge sanitaria al Dipartimento delle opere sociali per le farmacie. Si tratta di controlli sulle modalità di vendita dei farmaci, rispettivamente la vendita di prodotti non autorizzati. Questi controlli sono stati effettuati dapprima da funzionari della Divisione della salute pubblica, successivamente sono stati parzialmente affidati alla "Regolamentazione", denominata poi in seguito "Sanphar". La Sanphar cesserà questo genere di attività: occorrerà riflettere come reimpostare queste verifiche.

Personalmente sono dell'avviso che una buona politica sanitaria non possa essere costruita unicamente con i controlli: sono convinta che l'attività dell'Ufficio del farmacista cantonale dovrebbe essere maggiormente improntata verso verifiche di base circa i sistemi di qualità in uso presso le farmacie, come di fatto si fa presso le industrie e i grossisti di medicinali.

Concretamente vorrebbe dire visitare le farmacie del cantone per vedere come sono organizzate ai fini di una farmacia di qualità. Il Dr. Zanini si sta organizzando questo nuovo approccio e lo ringrazio per il suo impegno.

Vigilanza su abusi e su effetti secondari

Voglio infine ringraziarvi perché segnalate al Dipartimento i casi d'abuso riscontrati durante l'esercizio della vostra professione. Si tratta di un contributo prezioso per la nostra politica sanitaria. Sono convinta che la situazione attuale potrebbe essere ancora migliorata adottando delle modalità che favoriscano il flusso d'informazioni al Medico ed al Farmacista cantonale.

Questo vale anche per l’informazione sugli effetti secondari che vi vengono segnalati dai pazienti. L'attuale sistema svizzero di vigilanza ha creato degli istituti di cura regionali dove convogliare le informazioni dei medici e dei farmacisti. Il Ticino è stato un po' trascurato. In questo ambito c’è ancora molto da fare.

Collaborazione fra farmacisti ospedalieri

La pianificazione ospedaliera introdotta dalla LAMal sta provocando un vero terremoto nel sistema sanitario svizzero, e soprattutto nel nostro Cantone dove abbiamo ancora il doppio dei letti rispetto al resto della Svizzera.

La pianificazione è necessaria perché per troppi anni si è lasciato crescere un intero settore, senza troppa attenzione per i costi che generava. Le pianificazioni come questa nel settore ospedaliero, sono però dolorose. Meglio sarebbe poter concretizzare preventivamente forme di collaborazione che evitano doppioni e costi inutili.

Razionalizzare il sistema sanitario resta una priorità rispetto alle misure pianificatorie imposte dall’alto.

In questo spirito abbiamo proposto ai farmacisti ospedalieri dell'EOC e dell'Associazione delle cliniche private una più stretta collaborazione. L’obiettivo: una maggior razionalizzazione degli acquisti allo scopo di contenere i costi.

Abbiamo formato un gruppo di lavoro presieduto dal farmacista del Civico dott. Bissig. Ne fa parte il dott. Milesi , farmacista delle Cliniche private del Sottoceneri. I lavori sono già a buon punto.
Sono sempre più convinta della necessità, nel settore sanitario, di una maggiore collaborazione fra pubblico e privato. Collaborazione, perché in ambito sanitario, la concorrenza fra strutture non fa che provocare costi crescenti.Voglio terminare questo intervento con una riflessione sulle popolazioni che non dispongono di mezzi sufficienti per procurarsi i farmaci necessari. Il Worldwatch Institute ha pubblicato recentemente in collaborazione con l'ONU i dati relativi ai trend del futuro. Per i medicamenti risulta che l'83% delle vendite avviene in Nord America, Europa occidentale e Giappone. Nel resto del pianeta assistiamo alla mancanza di mezzi sufficienti per curare molte patologie, soprattutto quelle pesanti. Nella sola Africa, ad esempio, vivono circa 25 milioni di persone infette da HIV, persone che se non curate moriranno entro una decina d'anni. Sono cifre talmente spaventose, che fanno quasi perdere la dimensione umana del problema. Mi sono chiesta in che modo la Svizzera potrebbe fare qualche cosa. In questi ultimi anni abbiamo discusso molto di una Fondazione di Solidarietà. Mi chiedo se, tramite la Conferenza dei direttori sanitari svizzeri, il Ticino non debba sollecitare un contributo di solidarietà farmaceutica e in collaborazione con l'OMS.

Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato