Assemblea ordinaria dell’associazione ticinese degli assistenti di farmacia

Centro d’istruzione cantonale PCI, Rivera

3 ottobre 2001


Signor Presidente dell'ATAF, Andrea Incerti
Care collaboratrici delle nostre farmacie,

vi ringrazio per questo invito che mi dà l'occasione di poter conoscere più da vicino la vostra attività.
Sono stata informata, e me ne rendo conto dalla vostra presenza, che l`ATAF è costituita quasi esclusivamente da donne. Per me non è affatto una sorpresa: la natura femminile è particolarmente sensibile ai valori di solidarietà verso il prossimo, ai bisogni dei malati.
Non stupisce quindi che troviamo spesso le donne nelle attività di volontariato o nelle professioni sanitarie. Ed è questo il vostro caso. Vi ringrazio per questa vostra attività.
E’ importante, per un’efficace politica sanitaria, che vi sia un ottimo rapporto tra paziente e farmacia. Ma a ringraziarvi sono soprattutto gli oltre 25 mila pazienti ticinesi che giornalmente si presentano nelle nostre 171 farmacie. 
Un ruolo quindi il vostro indispensabile per la cura dei nostri malati, per l'assistenza, forse anche solo psicologica, di cui abbisognano.
Non sempre il ruolo delle donne in farmacia è stato valorizzato nella maniera giusta. Se andiamo a vedere, ad esempio, negli annali della farmacia italiana del 1850 troviamo delle notizie che oggigiorno ci appaiono inverosimili: a Torino ci si interrogava se alle donne potesse essere riconosciuto il diritto di lavorare in farmacia. 
A Milano, in quell’epoca, ci si chiedeva se la donna non fosse più adatta a svolgere altre mansioni. 
E altrove la situazione non era molto differente: in Austria solo un decreto del 1900 ha conferito alle donne il diritto di lavorare come farmacista collaboratrice; il permesso di lavoro quale titolare arriverà solo alcuni anni dopo. Verso la fine dell'800 c'erano solo 5 farmaciste in Norvegia, 21 in Inghilterra, circa 900 negli USA.
Questi dati suscitano in noi stupore, per taluni aspetti ci fanno addirittura sorridere: ma se li approfondiamo scopriamo quante difficoltà hanno dovuto superare chi ci ha preceduto nelle varie professioni.
Confrontare questi dati con quelli attuali della farmacia ticinese sembra qualcosa di incredibile.
Nelle nostre 171 farmacie 64 sono dirette da una farmacista donna. Le assistenti di farmacia sono oltre 500. Di questo progresso ne siete partecipi a pieno titolo, voi e chi vi ha preceduto.
So che attualmente la vostra professione è accompagnata da tante preoccupazioni. Due in particolare richiamano la nostra e vostra attenzione :gli sviluppi degli accordi bilaterali con le relative ricadute occupazionali e le incomprensioni legate al nuovo sistema di remunerazione dei farmacisti. Mi auguro che queste incomprensioni si possano superare.
Chiedo inoltre ai vostri rappresentanti al vostro Comitato, di monitorare la situazione occupazionale e di tenere al corrente il Dipartimento delle Opere Sociali e gli altri Dipartimenti interessati circa l'evolversi della situazione.
Questo feed-back è importante: sono infatti previste delle misure di accompagnamento con l'entrata in vigore degli accordi bilaterali. L'Ufficio del lavoro si occupa in primis di questi problemi. E nel vostro specifico caso collabora anche il farmacista cantonale.

Da ultimo vorrei chiedere al vostro Presidente di prendere contatto con il dott. Pierfranco Livio per informare l'ATAF sulle novità che introdurrà la Legge federale sui medicamenti, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo 1. gennaio 2002. Fra le novità più importanti figurerà anche quella della farmacovigilanza, ovvero l'obbligo di segnalazione da parte dei medici e dei farmacisti degli effetti secondari dei prodotti farmaceutici. Proprio recentemente l’Ufficio intercantonale dei medicamenti ha accettato la nostra proposta di un centro in Ticino per la farmacovigilanza .Saranno sei in tutta la Svizzera. La farmacia svolgerà, quindi, un ruolo ancora più attivo per la sicurezza dei farmaci e per la tutela dei nostri malati.

Auguro a tutti voi un buon proseguimento dei lavori assembleari !

Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato