PRIMO SIMPOSIO CANTONALE
PROGETTO RETE SANITARIA
LA CARTA SANITARIA TICINESE: UN’OPPORTUNITA’ PER TUTTI
Lugano, 29 novembre 2001
Gentili signore, egregi
signori,
ho il piacere di aprire questo primo simposio cantonale organizzato dal Progetto
Rete Sanitaria, un progetto del Dipartimento delle Opere Sociali concepito nell’ambito
di Amministrazione 2000.
Al progetto di Rete sanitaria da tempo sta lavorando tutta un’équipe dell’Ufficio del medico cantonale che è affiancata dal gruppo di pilotaggio, composto dai partner del settore sanitario. Ai collaboratori del Dipartimento e ai partner associati esprimo i miei sentiti ringraziamenti.
Rete Sanitaria è uno dei progetti del DOS che s’inserisce nel contesto di una politica di modernizzazione delle garanzie sociali.
Ma che cosa significa oggi modernizzare nella sanità?
In primo luogo significa pensare la sanità non solo come riparazione del danno ma come protezione del capitale salute e valutare quindi l’impatto delle scelte politiche fuori dalla sanità sulla salute della popolazione.
In secondo luogo significa incoraggiare l’autogestione della salute e la sensibilizzazione ai fattori che realmente determinano lo stato di salute con azioni culturali e informative nella società civile, per favorire un accesso individuale più consapevole a prestazioni e servizi.
In terzo luogo modernizzare nella sanità significa coordinare e razionalizzare la rete dei servizi offerti alla popolazione ticinese per una migliore qualità delle cure a costi sopportabili.
Questa riforma della
sanità ticinese si inserisce, però, in un contesto in cui le competenze
cantonali sono limitate: l’assicurazione malattia, e quindi il finanziamento
del sistema, è federale.
Il Ticino è molto innovativo, nonostante l’esiguo spazio di manovra di cui
dispone.
Stiamo infatti attuando con diversi progetti un riorientamento dell’offerta e della domanda sanitaria.
Riorientare la domanda
in concreto significa: rafforzare
la politica di prevenzione e di promozione della salute per un consumo adeguato
e consapevole di cure sanitarie.
La promozione della salute deve partire da una visione globale che prenda in
considerazione l’individuo, l’ambiente fisico e sociale nel quale vive
(istruzione, lavoro, economia, trasporti e ambiente) e che si orienti verso uno
sviluppo più sostenibile e compatibile con la salute. Per questo dobbiamo
valutare l’impatto di ogni decisione sul benessere sanitario della popolazione
e del singolo individuo.
Molto resta da fare per informare la società civile, per promuovere una
migliore autogestione della salute e una sensibilizzazione sui fattori che la
determinano. Proprio tre settimane fa, il Dipartimento delle Opere Sociali ha
lanciato una campagna sui diritti dei pazienti, campagna che si prefigge un
accesso più consapevole e responsabile a prestazioni e a servizi sanitari.
L’altro grande pilastro
(se non il principale) della nostra attività riguarda l’offerta. Il settore
sanitario è un mercato anomalo poiché, contrariamente alla definizione
classica di mercato, esso è dominato non dalla domanda ma proprio dall’offerta.
Infatti, più elevata è la densità di operatori sanitari per rapporto alla
popolazione residente e più elevati sono i costi e, di conseguenza, anche i
premi delle casse malati.
Il canton Ticino ne sa qualcosa. Da qui l’esigenza di agire sull’offerta
attraverso un suo riorientamento.
Riorientare l’offerta in concreto significa: pianificare in collaborazione con i principali attori sanitari del cantone le strutture tenendo conto dei bisogni reali della popolazione e creare una rete sanitaria, con lo scopo di razionalizzare (e non razionare) i servizi offerti alla popolazione.
Il nostro cantone, la cosa è da tutti riconosciuta, gode di un buon sistema sanitario, buone strutture e buoni operatori. Necessita, però, di uno sforzo di ottimizzazione dell’impiego delle risorse che sono limitate. È urgente riconoscere che anche per il nostro paese non così lontano potrebbe essere il giorno in cui le risorse sprecate per un paziente impediranno ad un altro di beneficiare di un trattamento efficace e adeguato.
Il problema di fondo rimane tuttavia quello di come controllare una crescita di spesa ormai inarrestabile, assicurando nel contempo efficacia e adeguatezza delle prestazioni e equità d’accesso al sistema.
In altri termini non si
potrà più per lungo tempo ancora eludere il problema del rapporto tra risorse
investite o consumate e risultati sanitari ottenuti.
E proprio in questo contesto di razionalizzazione del sistema sanitario
s'inserire il progetto di Rete sanitaria e della Carta sanitaria,
tema specifico di questo simposio.
Con il progetto Rete Sanitaria si vuole favorire la collaborazione e il coordinamento degli attori sanitari al fine di rendere più razionale l'utilizzazione dei servizi offerti alla popolazione. Il progetto tende quindi a migliorare l’efficienza, evitando doppioni e sprechi ad esempio con esami clinici ridondanti.
Concertazione e
coinvolgimento degli attori della sanità contraddistinguono l’evoluzione del
progetto.
I principali attori sanitari cantonali sono stati coinvolti nella definizione
delle scelte strategiche e nella determinazione dei contenuti delle azioni.
Il progetto si sta sviluppando in un clima di fiducia anche verso il ruolo dello Stato quale ente coordinatore e regolatore.
In concreto, Rete sanitaria prevede quale azione principale la diffusione dell’elettronica nel settore sanitario, per permettere lo stoccaggio e il trasporto di dati essenziali per l’identificazione del paziente nella rete sanitaria e per consentire una presa a carico ottimale.
L’applicazione di tecnologie dell’informazione alla sanità viene definita sanità elettronica oppure e-San.
Attualmente è allo
studio l’introduzione della carta d’identità sanitaria (dati sanitari d’urgenza
e relativi alla terapia farmacologica) e delle cartelle sanitarie
intersettoriali del paziente.
Con questo simposio vogliamo compiere un ulteriore passo di concertazione verso
una futura realizzazione della carta sanitaria.
Molti però sono gli
ostacoli concreti che occorrerà superare: dal finanziamento alla protezione dei
dati. L’introduzione della carta sanitaria , e quindi la
sopportabilità di un costo ulteriore, dipenderà dall’impatto di questo nuovo
strumento nella razionalizzazione dell’utilizzazione delle prestazioni
sanitarie.
Il tema deve perciò ancora essere debitamente approfondito, perché l’obiettivo
del Progetto Rete sanitaria e quindi anche della carta sanitaria resta
quella di riorientare l’offerta sanitaria per contenere l’aumento dei costi.
E’ dunque nostra intenzione realizzare questo progetto di carta sanitaria ma solo a precise condizioni:
che tutti i partner sostengano questo strumento innovativo
che il costo sia suddiviso fra tutti
che la carta sanitaria sia davvero accessibile a tutti i cittadini
che comporti davvero dei risparmi sui costi sanitari, ossia che la razionalizzazione promessa dalla sanità elettronica permetta di ridurre il consumo di prestazioni sanitarie ripetitive e di aumentare la qualità e la tempestività dell’intervento, tutto a favore dell’assicurato-paziente e della qualità delle cure del nostro sistema sanitario.
I relatori ci diranno di più, in particolare il dr. Prioli ci potrà dire come evolve e quale impatto ha avuto un progetto simile nella provincia di Imperia.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.
Avv. Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato