Conferenza del volontariato sociale

dibattito

VOLONTARIATO FRA STATO E MERCATO
TRA PUBBLICO E PRIVATO

Lugano, 21 marzo 2002


Gentili signore copresidenti
Gentili signore, egregi signori,
vi ringrazio per avermi invitato oggi alla Conferenza del volontariato sociale.
Sono molto contenta di partecipare a questo dibattito perché come voi, voglio dare continuità all’anno internazionale del volontariato. Andare oltre le manifestazioni celebrative, le buone intenzioni, per dare contenuti, concretezza alle parole, alle intenzioni.

Vi proporrei tre riflessioni:

Stato sociale e volontariato
Sia il volontariato, sia lo Stato sociale hanno una loro storia e sono chiamati a tenere conto dell'evoluzione della società.
Lo Stato sociale, con le assicurazioni sociali e la creazione di servizi sociosanitari ha sicuramente contribuito ad attenuare la precarietà materiale e migliorare le condizioni di salute.
Prima ancora della creazione dello Stato sociale, le associazioni di beneficenza hanno aiutato molto i più bisognosi.
Oggi il contesto sociale è radicalmente mutato: l'aiuto alle persone non è più carità pubblica o privata, non è più benevolenza più o meno paternalistica, ma un servizio cui si ha diritto e un compito etico per tutta la società.
Per questo abbiamo anche cambiato denominazione al Dipartimento - Dipartimento della sanità e della socialità.
"Opere sociali" aveva una connotazione assistenziale, oggi superata dall’affermazione dei diritti sociali.
Del resto è cambiata anche la povertà: non è solo una condizione di una parte della popolazione, ma è anche e sempre più il frammento di un percorso, di una storia personale (p.es. la decisione di avere figli e lasciare il lavoro, la fragilità delle unioni familiari, il mercato del lavoro sempre più precario).

Modernizzare la socialità vuol dire evitare forme di paternalismo e assistenzialismo e mettere al centro dell’azione politica il cittadino. Garantire una rete di protezione nei momenti della vita più a rischio di esclusione e precarietà, possibilmente incoraggiando l'autonomia delle persone.

Cosa aspettarsi dal volontariato

cosa può fare lo Stato per sviluppare il volontariato

"È considerato volontario ai sensi di questa legge la persona che di propria volontà partecipa, direttamente o per il tramite di un'associazione, all’offerta delle prestazioni (previste dagli artt. 3 e 4), senza ricavarne alcun profitto."

Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato