Risultati positivi e segnali di carenza di manodopera

Ultimo aggiornamento: 07.09.2023, 07:09

Nel secondo trimestre del 2023, i principali indicatori del mercato del lavoro ticinese registrano un miglioramento generale, con un aumento dell’occupazione tra i residenti e i frontalieri, e una diminuzione della disoccupazione e dell’inattività. Tuttavia, per alcuni indicatori, questi risultati positivi rappresentano una controtendenza rispetto ai trend di medio-lungo periodo evidenziati nel notiziario relativo al primo trimestre, pubblicato nel mese di giugno.

In questa edizione del notiziario, oltre a presentare i principali indicatori, ci concentriamo sulla tematica della carenza di forza lavoro, ponendo l’attenzione sulla crescente difficoltà delle aziende nel reclutare manodopera, in particolare lavoratori qualificati. Considerata la natura sintetica di questo notiziario e la crescente centralità della tematica, questi risultati saranno oggetto di ulteriori approfondimenti nei prossimi anni.

PER TUTTE LE CIFRE DI DETTAGLIO SI VEDA IL PANORAMA STATISTICO DEL MERCATO DEL LAVORO E I COMUNICATI STAMPA DELL’UFFICIO FEDERALE DI STATISTICA PER I RISULTATI NAZIONALI.

Occupati, disoccupati e inattivi

Aumenta, anche nel secondo trimestre del 2023, il numero di occupati attivi sul mercato del lavoro ticinese. La popolazione occupata (secondo il concetto interno) è cresciuta di oltre 5.600 unità (+2,4%) rispetto allo stesso trimestre del 2022, raggiungendo così oltre 242.650 individui. Questo risultato riguarda sia gli occupati residenti (+4,6%) sia i lavoratori frontalieri (+3,5%) [T. 1].

T. 1 Indicatori chiave* della manodopera sul mercato del lavoro, in Ticino, nel secondo trimestre del 2023
Variazioni assolute
Variazioni %
II trimestre 2023 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Occupati secondo il concetto interno 242.659 2.537 5.624 1,1 2,4
Occupati residenti (apprendisti inclusi) 167.838 4.336 7.424 2,7 4,6
Frontalieri 79.181 1.087 2.670 1,4 3,5
Disoccupati ILO 10.952 -626 -1.545 -5,4 -12,4
Disoccupati iscritti 3.514 -1.109 -502 -24,0 -12,5
Persone non attive 129.400 -3.358 -3.686 -2,5 -2,8
Persone non attive di 15-64 anni 53.923 -1.531 -500 -2,8 -0,9
*Le diverse fonti usate in questa tabella hanno definizioni e periodi di riferimento diversi, per questo le somme degli occupati residenti e dei frontalieri non coincidono con gli occupati secondo il concetto interno.
Fonte: SPO, RIFOS e STAF, UST; Seco

Questi risultati si discostano parzialmente per quanto concerne gli occupati residenti. Per questi, l’evoluzione negli anni più recenti è stata più stabile e addirittura in calo negli ultimi cinque anni [F.2]. La crescita dell’occupazione complessiva è stata trainata principalmente dai lavoratori frontalieri che negli ultimi cinque anni sono aumentati del 16,5%, mentre gli occupati residenti sono calati del 2,9% [F.5].

Per quanto concerne il numero di disoccupati, rispetto a un anno fa si registra un calo di oltre 1.500 unità [T. 1]. Le quasi 11.000 persone disoccupate (secondo la definizione ILO) fanno così registrare un tasso di disoccupazione del 6,1%, un tasso equiparabile a quelli che si registravano negli anni precedenti la pandemia [F.3], ma ancora distante dal livello nazionale (3,7%) e da quello della vicina Lombardia (4,3% nel primo trimestre del 2023).

Oltre alla popolazione attiva deve essere considerata quella inattiva. Questa gioca un ruolo sempre più importante nelle dinamiche del mercato del lavoro e nell’ultimo anno è calata di oltre 3.500 unità, attestandosi poco sotto le 130.000 persone [T. 1]. Questo calo costituisce un’anomalia rispetto all’andamento di lungo periodo. Rispetto a soli cinque anni fa il numero di inattivi è aumentato del 5,7% (+6,7% rispetto a dieci anni fa) [F.5]. La crescita costante della popolazione inattiva si traduce in un tasso d’attività standardizzato (relativo alla popolazione di almeno 15 anni) in calo nell’ultimo decennio: è passato dal 58,6% del secondo trimestre 2013 al 58,0% dello stesso trimestre del 2023 [F. 1].

Gli impieghi

Per quanto riguarda i posti di lavoro, l’ultimo periodo mostra ancora una crescita. In un anno gli impieghi sono cresciuti dello 0,6%. Rispetto al trimestre precedente, quando gli impeighi erano aumntati dell’1,3%, questo segna un rallentamento che porta comunque il numero di posti di lavoro a oltre 243.000. Cresce ancora anche il numero di posti liberi sul mercato del lavoro ticinese (2.500, l’1,1% dei posti di lavoro complessivi) [T. 2]. Anche secondo l’analisi di lungo periodo, il numero di posti di lavoro si mostra in continua ascesa [F. 4].

T. 2 Impieghi e posti liberi, in Ticino, nel secondo trimestre del 2023
Variazioni assolute
Variazioni %
II trimestre 2023 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Impieghi 243.063 1.823 1.477 0,8 0,6
Impieghi ETP 199.529 1.643 1.288 0,8 0,6
Posti liberi 2.561 23 459 0,9 21,8
Fonte: STATIMP, UST

Le difficoltà di reclutamento

La posizione del Cantone Ticino al confine con l’Italia ha agevolato l’afflusso di lavoratori frontalieri, contribuendo a colmare le carenze di manodopera e dando forma al mercato del lavoro che oggi osserviamo.

Tuttavia, l’invecchiamento demografico, le nuove esigenze in termini di equilibrio tra vita privata e professionale, e il crescente bisogno di nuove professioni stanno generando sfide condivise in entrambe le regioni. La carenza di manodopera, già evidente in alcuni settori, potrebbe diventare un problema più diffuso e condiviso nella regione transfrontaliera. La competizione per garantirsi una forza lavoro sufficiente potrebbe intensificarsi. Per monitorare questi fenomeni proponiamo di analizzare gli indicatori relativi alle difficoltà di reclutamento, scomposti a livello cantonale per livello di formazione.

Nel secondo trimestre del 2023, il 19,5% delle aziende ha segnalato difficoltà nel reclutare personale qualificato o o non è riuscito a trovarlo del tutto. Questa percentuale si situa su un livello più contenuto rispetto alla Svizzera (40,1%), grazie anche alla possibilità di accedere alla manodopera delle province italiane limitrofe [F. 6].
Nell’ultimo decennio, sia per il Ticino che per la Svizzera, si è registrata una fase iniziale relativamente stabile per questo indicatore. A partire dal 2017, si è cominciata a notare una crescita, che ha subito un rallentamento durante gli anni della pandemia, per poi riprendere slancio nei primi trimestri del 2021. Da un anno a questa parte ci si osservano quindi valori stabilmente al di sopra della media degli anni precedenti: attorno al 20% in Ticino e al 40% in Svizzera. Questi numeri indicano una crescente difficoltà nel trovare personale qualificato.

Scomponendo questo risultato cantonale per tipologia di formazione si osserva come le difficoltà principali si riscontrano nel trovare personale con una formazione professionale superiore. Infatti, il 15,6% delle aziende ha dichiarato di non aver trovato o di aver riscontrato difficoltà nel trovare candidati per le posizioni disponibili [T. 3]. Dall’altro lato dello spettro, si osservano poche difficoltà nel reclutamento di individui con un titolo di scuola dell’obbligo, con solamente il 6,2% delle aziende che ha segnalato problemi in questo senso.

T. 3 Difficoltà di reclutamento (in %), secondo il livello di formazione richiesto, in Ticino, nel secondo trimestre, dal 2013
II trimestre 2013 II trimestre 2018 II trimestre 2022 II trimestre 2023
Personale qualificato 16,5 15,9 20,8 19,5
Scuola Universitaria 10,5 9,4 13,8 11,9
Professionale Superiore 13,3 11,6 15,3 15,6
Apprendistato 6,8 8,3 8,9 11,2
Scuola dell’obbligo 3,3 6,0 4,3 6,2
Fonte: STATIMP, UST

L’aumento delle difficoltà nel reclutamento coinvolge personale di tutti i livelli di formazione. Alla luce delle tendenze generali nel mercato del lavoro, sia a livello locale che internazionale, diventa quindi di fondamentale importanza continuare a monitorare la carenza di manodopera nei prossimi anni. Questa carenza potrebbe acuirsi ulteriormente con l’incremento dei baby-boomer che lasceranno il mercato del lavoro e il ricambio generazionale presenterà sfide ancora più significative in termini di disponibilità di forza lavoro.

Definizioni

Glossario

Persone attive:
persone che compongono l’insieme degli occupati e dei disoccupati. Le persone attive costituiscono l’offerta di lavoro.

Persone non attive (o inattive):
persone in età lavorativa (15 e più anni) che non sono né occupate né disoccupate.

Tasso di attività standardizzato:
rapporto tra le persone attive e la popolazione di 15 e più anni.

Tasso d’attività netto:
rapporto tra le persone attive tra i 15 e i 64 anni rispetto al totale della popolazione in questa fascia di età.

Occupati secondo il concetto interno (ai sensi della SPO):
tutte le persone occupate che esercitano un’attività professionale per almeno un’ora alla settimana o che lavorano presso un’azienda familiare senza ricevere una remunerazione. Sono inclusi in questa definizione i dipendenti, gli indipendenti, i familiari coadiuvanti in un’azienda di famiglia, gli apprendisti, le reclute, i sottoufficiali e gli ufficiali che durante la scuola reclute o corso d’avanzamento conservano il posto di lavoro, gli allievi e gli studenti che esercitano un’attività lavorativa parallelamente agli studi e i pensionati che continuano a lavorare. La definizione si fonda sul concetto interno, ossia la popolazione economicamente attiva in Svizzera indipendentemente dal luogo di residenza (somma tra occupati residenti e non residenti che operano nelle aziende localizzate in Svizzera), per cui oltre agli svizzeri e agli stranieri domiciliati e dimoranti, conteggia pure i frontalieri, gli stranieri assunti da un datore di lavoro svizzero per meno di 90 giorni (assunzioni d’impiego) e gli svizzeri residenti all’estero.

Frontalieri di nazionalità straniera (ai sensi della STAF):
stranieri (detentori di un permesso di lavoro G) residenti in uno Stato estero che lavorano in Svizzera e che devono rientrare giornalmente o settimanalmente al proprio luogo di domicilio.

Disoccupati ai sensi dell’ILO:
Persone in età dai 15 ai 74 anni che rispondono contemporaneamente alle seguenti condizioni:
- non erano occupate nel corso della settimana di riferimento,
- hanno cercato attivamente un posto di lavoro nelle quattro settimane precedenti e
- erano disposte a iniziare un’attività.

Tasso di disoccupazione ILO:
rapporto tra le persone disoccupate ai sensi ILO e le persone attive di 15 e più anni.

Disoccupati iscritti (SECO):
persone registrate presso gli uffici regionali di collocamento, senza un impiego e immediatamente collocabili. È irrilevante sapere se esse percepiscono o meno un’indennità di disoccupazione.

Impieghi/Impieghi ETP:
persone impiegate in Svizzera con un reddito, sottoposto ai contributi AVS, di almeno 2.300 franchi annui, in aziende dei settori secondario e terziario.
Gli impieghi equivalenti al tempo pieno – ETP (ai sensi della STATIMP) risultano dalla conversione del volume di lavoro (misurato in termini di impieghi o di ore di lavoro) in impieghi a tempo pieno.

Posti liberi:
numero di posti liberi alla fine del trimestre in esame. Un posto è considerato libero se l’impresa ha già intrapreso o sta per intraprendere le pratiche per il reclutamento di un nuovo addetto.

Informazioni

Maurizio Bigotta
Settore Economia, Ufficio di statistica
Tel: +41 (0)91 814 50 34

Nuova Offerta Digitale