L’Ufficio di statistica (Ustat) osserva regolarmente l’andamento del mercato del lavoro e in questo approfondimento sfrutta il potenziale longitudinale della Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) per analizzare le transizioni individuali tra gli stati professionali.

Anzitutto, il documento espone in maniera dettagliata la metodologia impiegata, in modo da fungere da riferimento per futuri approfondimenti. In seguito, una prima lettura dei risultati mostra il potenziale dell’approccio longitudinale utilizzato. L’analisi è effettuata in base alla media del periodo 2011-2019, e successivamente sui tre trienni: 2011-2013; 2014-2016 e 2017-2019. Dopo una breve esposizione dei risultati nazionali, la parte centrale del documento descrive in sintesi le diverse transizioni tra uno stato professionale e un altro, relativamente al Ticino e alle altre grandi regioni.

Il contributo conferma quanto già è conosciuto sul mercato del lavoro svizzero e ticinese, aggiungendo però delle chiare indicazioni sulle dinamiche individuali che portano a questi risultati. Ad esempio, il tasso di disoccupazione più elevato in Ticino è da ricondurre a maggiori difficoltà nel trovare un lavoro ma anche a una maggiore probabilità di perderlo. Prima di arrivare alle conclusioni, il testo presenta la situazione sulle transizioni da uno stato all’altro con riferimento all’anno 2020, fortemente caratterizzato dagli effetti della pandemia mondiale. Questi risultati sono però ancora parziali e andranno ulteriormente studiati in futuro, assieme ad altri temi centrali come il genere e le diverse forme di lavoro.

Comunicazione del 13.09.2021

Maurizio Bigotta e Vincenza Giancone (Ustat)
Giubiasco, 2021, 7 pagine
Data di pubblicazione: 13.09.2021

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