In economia si suole definire il mercato del lavoro come l'incontro di un'offerta di lavoro (popolazione attiva residente in quella regione), e di una domanda di lavoro (posti di lavoro disponibili in quella regione). Il punto di equilibrio sarà allora definito da una quantità di lavoro (ore), da un prezzo del lavoro, ossia il reddito da lavoro, e dalle condizioni di lavoro.

La quantità di equilibrio osservata su questo mercato può quindi essere espressa in due modi, a seconda che venga misurata a partire dalla popolazione (ottica offerta), oppure a partire dalle aziende/imprese (ottica domanda). Nel primo caso si otterrà un totale di persone occupate (totale occupati), mentre nel secondo un totale di posti di lavoro (totale addetti). I due dati, pur misurando una stessa grandezza, non saranno in genere uguali; infatti se una persona lavora a tempo pieno suddividendo questo tempo fra più datori di lavoro, risulterà in un caso come una persona occupata e nell'altro come più addetti. L'uguaglianza fra queste due grandezze può essere stabilita trasformando sia le persone occupate che gli addetti in ore lavorate oppure in equivalenti a tempo pieno.

Il totale degli occupati nella regione considerata (concetto interno) si ottiene sottraendo alle persone residenti in quella regione che hanno un'occupazione (occupati tra la popolazione residente) coloro che lavorano in un'altra regione, ossia i pendolari in uscita (a livello cantonale i residenti in Ticino occupati in un altro cantone o all'estero, a livello comunale i residenti nel comune considerato occupati in un altro comune o all'estero), ed aggiungendo le persone residenti in un'altra regione ma occupati in quella considerata, cioè i pendolari in entrata (a livello cantonale i residenti in un altro cantone o all'estero occupati in Ticino, a livello comunale i residenti in altri comuni o all'estero occupati nel comune considerato).

La differenza tra le persone attive e gli occupati rappresenta i disoccupati.